Per
quale motivo non chiediamo più il “perché” di ogni cosa, come da bambini? Lo
chiedevamo ai nostri genitori, agli amici, agli insegnanti, chiudevamo sempre
risposte a qualcuno, finché non abbiamo imparato a trovarle da soli, sui libri
e poi…Poi molti hanno smesso di porre domande a sé e agli altri; crediamo
forse, noi adulti, di conoscere già tutto? O siamo divenuti presuntuosi al
punto che non vogliamo più chiedere niente a nessuno? Entrambi i casi mi sembra
un atteggiamento sbagliatissimo: ogni giorno e ad ogni ora avremmo delle
domande da porci… Allora facciamocele queste domande! Se da soli non siamo in
grado di risponderci, non sentiamoci in imbarazzo nel chiedere e delle volte
esigere delle risposte dagli altri. Evitare di porsi un milione di domande, fa
parte del crescere; imparare a conoscere, non significa conoscere tutto, ma
distinguere ciò che si può o si vuole conoscere, ma alcune domande le dobbiamo
continuare a fare per vivere meglio. Un nostro collega di lavoro si comporta,
verso noi, in un modo che ci disturba, dobbiamo chiedergli la ragione e pretendere
risposta, altrimenti l’incomprensione aumenterà. A maggior ragione dobbiamo
pretendere adeguate risposte con chi ci vive accanto, il non affrontare i
perché, nel tempo, la situazione può solo peggiorare. Nel caso siamo attratti
da qualcosa di particolare, chiediamoci il perché, informiamoci, studiamo,
facendolo ci sentiremo più completi, l’uomo ha bisogno di conoscere, è la molla
che ci ha portato fin qua, non possiamo bloccare la spinta che è innata in noi,
non possiamo andare contro la nostra natura. Io credo che si è giovani non per
semplice età anagrafica, ma fintanto che, delle cose attorno a noi, come i
bambini, ci si chiede: “Perché”? mercoledì 21 agosto 2013
Perché stiamo perdendo il "perché" di ogni cosa?
Per
quale motivo non chiediamo più il “perché” di ogni cosa, come da bambini? Lo
chiedevamo ai nostri genitori, agli amici, agli insegnanti, chiudevamo sempre
risposte a qualcuno, finché non abbiamo imparato a trovarle da soli, sui libri
e poi…Poi molti hanno smesso di porre domande a sé e agli altri; crediamo
forse, noi adulti, di conoscere già tutto? O siamo divenuti presuntuosi al
punto che non vogliamo più chiedere niente a nessuno? Entrambi i casi mi sembra
un atteggiamento sbagliatissimo: ogni giorno e ad ogni ora avremmo delle
domande da porci… Allora facciamocele queste domande! Se da soli non siamo in
grado di risponderci, non sentiamoci in imbarazzo nel chiedere e delle volte
esigere delle risposte dagli altri. Evitare di porsi un milione di domande, fa
parte del crescere; imparare a conoscere, non significa conoscere tutto, ma
distinguere ciò che si può o si vuole conoscere, ma alcune domande le dobbiamo
continuare a fare per vivere meglio. Un nostro collega di lavoro si comporta,
verso noi, in un modo che ci disturba, dobbiamo chiedergli la ragione e pretendere
risposta, altrimenti l’incomprensione aumenterà. A maggior ragione dobbiamo
pretendere adeguate risposte con chi ci vive accanto, il non affrontare i
perché, nel tempo, la situazione può solo peggiorare. Nel caso siamo attratti
da qualcosa di particolare, chiediamoci il perché, informiamoci, studiamo,
facendolo ci sentiremo più completi, l’uomo ha bisogno di conoscere, è la molla
che ci ha portato fin qua, non possiamo bloccare la spinta che è innata in noi,
non possiamo andare contro la nostra natura. Io credo che si è giovani non per
semplice età anagrafica, ma fintanto che, delle cose attorno a noi, come i
bambini, ci si chiede: “Perché”?
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Perché nessuno risponde
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