mercoledì 21 agosto 2013

Perché stiamo perdendo il "perché" di ogni cosa?

Per quale motivo non chiediamo più il “perché” di ogni cosa, come da bambini? Lo chiedevamo ai nostri genitori, agli amici, agli insegnanti, chiudevamo sempre risposte a qualcuno, finché non abbiamo imparato a trovarle da soli, sui libri e poi…Poi molti hanno smesso di porre domande a sé e agli altri; crediamo forse, noi adulti, di conoscere già tutto? O siamo divenuti presuntuosi al punto che non vogliamo più chiedere niente a nessuno? Entrambi i casi mi sembra un atteggiamento sbagliatissimo: ogni giorno e ad ogni ora avremmo delle domande da porci… Allora facciamocele queste domande! Se da soli non siamo in grado di risponderci, non sentiamoci in imbarazzo nel chiedere e delle volte esigere delle risposte dagli altri. Evitare di porsi un milione di domande, fa parte del crescere; imparare a conoscere, non significa conoscere tutto, ma distinguere ciò che si può o si vuole conoscere, ma alcune domande le dobbiamo continuare a fare per vivere meglio. Un nostro collega di lavoro si comporta, verso noi, in un modo che ci disturba, dobbiamo chiedergli la ragione e pretendere risposta, altrimenti l’incomprensione aumenterà. A maggior ragione dobbiamo pretendere adeguate risposte con chi ci vive accanto, il non affrontare i perché, nel tempo, la situazione può solo peggiorare. Nel caso siamo attratti da qualcosa di particolare, chiediamoci il perché, informiamoci, studiamo, facendolo ci sentiremo più completi, l’uomo ha bisogno di conoscere, è la molla che ci ha portato fin qua, non possiamo bloccare la spinta che è innata in noi, non possiamo andare contro la nostra natura. Io credo che si è giovani non per semplice età anagrafica, ma fintanto che, delle cose attorno a noi, come i bambini, ci si chiede: “Perché”?    

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