E’
interessante guardare nel passato, non tanto dal punto di vista personale
(questo lo facciamo anche troppo) ma per vedere quali e quanti cambiamenti sono
avvenuti nel nostro modo di pensare.
Quando
eravamo piccoli gli adulti ci sembravano dei giganti; dovevamo loro solo
obbedienza e ci dicevano, inoltre, che non potevamo capire, che eravamo troppo
piccoli.
Il
tempo per crescere non passava mai, noi come persone non esistevamo, eravamo
sempre e solo figli di qualcuno.
Nell’adolescenza
nessuno ci capiva e ogni problema diveniva per noi un dramma.
Finalmente
adulti, per fortuna; alla nostra generazione il lavoro non mancava e così c’era
la “libertà”, nel vero senso della parola. Senza la libertà economica è
difficile essere liberi. Quanti di noi l’avevano capito? Non lo so!
Man
mano che crescevamo, facevamo un elenco degli errori chi i grandi facevano nei
nostri confronti e ci ripromettevamo che noi, mai e poi mai, avremmo fatto gli
stessi errori, stavamo troppo male quando i grandi agivano in quel modo.
Non
avremmo fatto quegli specifici errori, ma ne abbiamo fatto molti altri. E’ vero
non abbiamo fatto più guerre in Europa, molti
uomini hanno detto e scritto che si vergognavano di appartenere alla razza
umana tanto erano state le atrocità. Tecnologicamente abbiamo fatto passi da
giganti, ma nel complesso la società non è migliorata di molto e non è
certamente più felice.
Da
dove si può partire per una società più giusta? Dai giovanissimi? Dai bambini?
Dalle famiglie? Da chi detiene il comando?
Perché
aspettare gli altri, cominciamo noi, cerchiamo di essere migliori in ogni momento
della giornata e forse, qualcosa cambierà…..

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