mercoledì 7 agosto 2013

Da dove si può partire?

E’ interessante guardare nel passato, non tanto dal punto di vista personale (questo lo facciamo anche troppo) ma per vedere quali e quanti cambiamenti sono avvenuti nel nostro modo di pensare.
Quando eravamo piccoli gli adulti ci sembravano dei giganti; dovevamo loro solo obbedienza e ci dicevano, inoltre, che non potevamo capire, che eravamo troppo piccoli.
Il tempo per crescere non passava mai, noi come persone non esistevamo, eravamo sempre e solo figli di qualcuno.
Nell’adolescenza nessuno ci capiva e ogni problema diveniva per noi un dramma.
Finalmente adulti, per fortuna; alla nostra generazione il lavoro non mancava e così c’era la “libertà”, nel vero senso della parola. Senza la libertà economica è difficile essere liberi. Quanti di noi l’avevano capito? Non lo so!
Man mano che crescevamo, facevamo un elenco degli errori chi i grandi facevano nei nostri confronti e ci ripromettevamo che noi, mai e poi mai, avremmo fatto gli stessi errori, stavamo troppo male quando i grandi agivano in quel modo.
Non avremmo fatto quegli specifici errori, ma ne abbiamo fatto molti altri. E’ vero non abbiamo fatto più guerre  in Europa, molti uomini hanno detto e scritto che si vergognavano di appartenere alla razza umana tanto erano state le atrocità. Tecnologicamente abbiamo fatto passi da giganti, ma nel complesso la società non è migliorata di molto e non è certamente più felice.
Da dove si può partire per una società più giusta? Dai giovanissimi? Dai bambini? Dalle famiglie? Da chi detiene il comando?

Perché aspettare gli altri, cominciamo noi, cerchiamo di essere migliori in ogni momento della giornata e forse, qualcosa cambierà…..  

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