Ero
su uno scoglio ad un centinaio di metri dalla spiaggia, nessun rumore proveniva
da essa, ero io e il mare. Ascoltavo il mare, desideravo ascoltare, come delle
volte ascolto le vite che mi sono attorno e vivo quei momenti con piacere, in
quanto loro sono i miei compagni di viaggio in questa vita, questo è quanto
sento. Il mare e la mia mente si sintonizzarono, mi sembrava sentire una voce
che diceva: Io sono qui da milioni di anni e per altri milioni ci sarò, io
faccio ciò che devo e tu uomo fai ciò che ti è richiesto? Mi inquini, ebbene,
sei solo tu e le altre creature che vivono qua a rimetterci, io passato qualche
migliaia di anni torno come prima e forse tu non ci sarai. Anche la roccia
volle dire la sua: Io ho miliardi di anni, io assieme all’aria, al sole e
all’acqua desideriamo che tu viva, sei l’unica creatura che ci può comprendere, noi ti sosteniamo, ma tu sei
un essere libero e come tale puoi scegliere la strada che vorrai percorrere;
sappi comunque che noi eravamo qua molto prima di te e ci saremo anche dopo.
Mentre il mare continuava a rumeggiare, mi sentivo integrato con gli elementi
che mi circondavano e mi dicevano che io, ero loro messi assieme perché io
esistessi. Sul momento non capii, ma poi ricordai cosa pensava Empedocle su
tutto quello che esisteva al mondo; vi erano quattro elementi base: fuoco,
terra, aria, acqua. Era vero, ero attorniato da quegli elementi ed io sono
“costruito” come mi dicevano.

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