lunedì 26 agosto 2013

Il mare

Ero su uno scoglio ad un centinaio di metri dalla spiaggia, nessun rumore proveniva da essa, ero io e il mare. Ascoltavo il mare, desideravo ascoltare, come delle volte ascolto le vite che mi sono attorno e vivo quei momenti con piacere, in quanto loro sono i miei compagni di viaggio in questa vita, questo è quanto sento. Il mare e la mia mente si sintonizzarono, mi sembrava sentire una voce che diceva: Io sono qui da milioni di anni e per altri milioni ci sarò, io faccio ciò che devo e tu uomo fai ciò che ti è richiesto? Mi inquini, ebbene, sei solo tu e le altre creature che vivono qua a rimetterci, io passato qualche migliaia di anni torno come prima e forse tu non ci sarai. Anche la roccia volle dire la sua: Io ho miliardi di anni, io assieme all’aria, al sole e all’acqua desideriamo che tu viva, sei l’unica creatura che ci  può comprendere, noi ti sosteniamo, ma tu sei un essere libero e come tale puoi scegliere la strada che vorrai percorrere; sappi comunque che noi eravamo qua molto prima di te e ci saremo anche dopo. Mentre il mare continuava a rumeggiare, mi sentivo integrato con gli elementi che mi circondavano e mi dicevano che io, ero loro messi assieme perché io esistessi. Sul momento non capii, ma poi ricordai cosa pensava Empedocle su tutto quello che esisteva al mondo; vi erano quattro elementi base: fuoco, terra, aria, acqua. Era vero, ero attorniato da quegli elementi ed io sono “costruito” come mi dicevano.

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