L’altra sera ero davanti al camino, guardavo le lingue del fuoco, ascoltavo gli scricchiolii della legna, assorbivo con piacere il calore che emanava e la mia mente vagava indietro nel tempo, quando noi umani temevamo il fuoco. La paura di allora si è trasformata in un piacere, semplicemente perché oggi conosciamo cos’è. Quante nostre paure, con il passare del tempo non sono più tali! Temevamo che il sole, una volta tramontato, dovesse lottare per risorgere e se avesse perso la battaglia? La paura, che era necessaria per salvarci la vita, sta divenendo, per noi, un problema. Ora che non temiamo la natura, le bestie feroci, il mare, ma chiaramente conosciamo il pericolo e ci avviciniamo a loro con rispetto, abbiamo sempre più paura, purtroppo giustamente, dei nostri simili. E’ una paura atavica, Caino uccise Abele, ma dobbiamo pur progredire, abbiamo fatti passi enormi verso la conoscenza e nessuno verso il nostro simile. Incredibile! Mi sembra che le paure di oggi riguardano noi stessi e il rapporto nostro verso gli altri, abbiamo paura della morte, non vogliamo più invecchiare e diffidiamo del nostro simile perché “conosciamo” gli eventuali pericoli che possono derivare da loro, ma non è una vera conoscenza sull’umanità; quando avremo compreso il nostro ruolo nell’universo penso che anche queste paure scompariranno.

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