Dovremmo smettere di sentirci in colpa perché non riusciamo ad essere grati verso qualcuno che ci ha fatto una cortesia. La cortesia verso qualcuno viene fatta senza nessun tornaconto, né materiale, né spirituale; altrimenti sarebbe un contratto di scambio tra le parti. Questo non vuol dire che non dobbiamo essere grati a nessuno, ma vuole semplicemente dire che, se proviamo questo sentimento, bene, altrimenti, bene ugualmente.
Aristotele diceva che: ”La gratitudine invecchia presto”. Lasciamola pure invecchiare, non dobbiamo certo sforzarci di avere questo sentimento, ci creerebbe solo sensi di colpa, a noi dannosi.
La gratitudine, secondo me, è un sentimento bellissimo e gratuito. Mentre siamo grati a qualcuno o a qualcosa dobbiamo gioire nell’essere noi i destinatari di ciò che ci accade e non pensare a come potremmo ricambiare, sarebbe la fine della gratitudine. Mettiamo, ad esempio che Tizio faccia beneficenza a Caio, ebbene tizio non può aspettarsi gratitudine da Caio, non sarebbe, il suo, un gesto disinteressato. Caio non deve sentirsi in colpa se non sente gratitudine e neanche deve pensare a come poter ricambiare la beneficenza ricevuta.
Noi possiamo essere enormemente grati a per lo spettacolo che ci può offrire un bellissimo tramonto. Esso non ci chiede e non ci chiederà mai nulla. E’ questo l’atteggiamento giusto che noi dobbiamo avere verso questo sentire.
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