domenica 3 febbraio 2013

Gli spicchi del tempo.

La Natura, sapendo l’importanza del cervello, lo ha dotato di una protezione ossea; è l’unico organo così custodito; è il nostro tesoro, e va protetto nel miglior modo possibile: comincia a funzionare appena le cellule nervose si collegano fra loro e non smette fino alla morte.
Una parte del cervello presiede alle funzioni corporali, ma l’altra, quella prettamente umana gestisce i nostri pensieri; e sono questi pensieri che ci fanno comprendere chi siamo. È questa parte che può renderci felici o tristi, che presiede a tutte le nostre emozioni. Noi dobbiamo proteggere questo “pensare” e immaginarlo come una palla: che può avanzare, indietreggiare, scostarsi di lato, elevarsi, abbassarsi; e così i nostri pensieri, che devono poter tranquillamente tornare al passato, proiettarsi nel futuro, scendere, salire fino alla Luna! Devono essere leggeri e liberi di andare dalla profondità del mare agli spazi infiniti dell’universo.
Nel mio libro Viaggi nel tempo descrivo questa palla, formata da tre spicchi: passato, presente, futuro; e suggerisco che alla sera si debbano immagazzinare le cose piacevoli della giornata per poter vivere bene la vecchiaia. A distanza di un anno, ho poi capito che le due affermazioni sono strettamente legate tra loro e che la palla che avevo immaginato non era fuori da me, ma ero io stesso quella palla; io stesso sono formato da tre spicchi: il mio passato, il mio presente, il mio futuro.
La vita di un giovane, che non ha molto passato da appesantire il corrispettivo spicchio della palla, le permette di rimbalzare, muoversi liberamente e velocemente in ogni direzione, come la sua vita.
Se però noi permettiamo che lo spicchio del passato si appesantisca, senza che ci siano motivi molto validi, la palla non potrà più muoversi come prima, e non possiamo accettarlo passivamente. I rimpianti, ad esempio, pesano come piombo fuso e pertanto noi dovremmo sempre agire secondo i nostri desideri, correndo anche il rischio di sbagliare, ma non dovremmo mai avere rimpianti.
La palla della nostra vita deve quindi essere il più possibile equilibrata nei tre spicchi; e ciò è possibile: il passato e il futuro sono tempi fisici molto lughi, ma nella nostra vita psichica vanno perdendo estensione; e mentre il presente è fisicamente molto breve, nella nostra vita psichica può essere infinitamente dilatato, vivendo ogni instante come istante, ogni minuto, ora, giorno. Il vero presente non è come se un osservatore guardasse un treno in una stazione: doveva arrivare (passato) - c’è (presente) - partirà (futuro). Per noi esseri viventi, dotati di pensiero, il presente è dinamico e comprende anche il prossimo futuro!

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