Le parole sono leggere, anche in assenza di vento
volano e arrivano al ricevente. Qua avviene una trasformazione strabiliante;
alcune parole volano via di nuovo senza lasciare traccia, altre divengono lame
taglienti, altre si trasformano in macigni, altre rimangono e scavano, scavano
fino quasi a distruggerci ed altre divengono dolci e ci riempiono di gioia.
E’ il donatore che fa iniziare queste trasformazioni?
E’ solo il ricevente che fa tutto, o sono entrambi? Le stesse parole in tempi
diversi hanno diversi risultati, quindi non sono le parole in sé che hanno
questo potere, siamo noi che le pronunciamo e il ricevente che le elabora in
modo diverso.
Dovremmo proprio imparare di gestire meglio questo
formidabile potere, sia nel parlare che nel ricevere per non soffrire e non far
soffrire.
Nessun commento:
Posta un commento