lunedì 22 luglio 2013

Condividiamo

Quante ore ho passato per trovare il modo di incontrare persone che potessero condividere i miei modi di sentire la vita per cercare di renderla sempre più piena e piacevole; ma ai miei tempi non c’erano molti modi di allargare la cerchia delle conoscenze. C’erano, e purtroppo ci sono, tanti mondi separati che non si incontrano per la diffidenza degli uni verso gli altri, per l’eventuale sofferenza che deriverebbe da una delusione verso l’altro: così facendo si precludono però ulteriori soddisfazioni e una crescita di conoscenza che è pane per il nostro spirito.
Non ho mai perso la speranza e poco tempo fa sono riuscito a fare pubblicare su un giornale locale il seguente articolo:
GETTIAMO UN PONTE FRA LE GENERAZIONI
Cercasi giovani e giovanissimi per comunicare con giovani o giovanissimi su temi riguardanti scienze, tecnologia, astronomia, astrologia, musica, lettere e tanto altro. Si offre disponibilità di dialogo in un rapporto generazionale oggi inconsueto: non un dialogo professori-studenti, ma un dialogo basato sul desiderio prettamente umano di comunicare esperienze, pensieri, conoscenza. L’istruzione istituzionale mira piuttosto a farci sapienti che a farci saggi. Non possiamo più accettare passivamente la costruzione di muri virtuali tra una generazione e l’altra dovuti a questa società (che poi siamo noi); si vive blindati, ognuno nel proprio microcosmo; i vecchi, non più produttivi, confinati nei loro centri, la generazione produttiva, che non deve pensare ma solo produrre, blindata al lavoro, e gli uomini del domani chiusi troppo spesso nel vizio del consumismo, della vita cieca e senza domande. Noi meno giovani vorremmo rompere questi ghetti parlando con voi giovani di ciò che vi interessa; abbiamo più tempo, possiamo impegnarci in ricerche, studi, possiamo approfondire qualunque argomento, possiamo usare questo tempo anche a vostro favore. Si accetta qualunque suggerimento utile che possa modificare lo stato attuale.
P.S. Si è giovani non per semplice età anagrafica, ma fintanto che, delle cose attorno a noi, come i bambini, ci si chiede: “Perché?”
Sapete in quanti hanno aderito a questo accorato appello? Zero, nessun giovane o meno giovane ha risposto a questa iniziativa. Per fortuna ora c’è internet ed è possibile “lanciare” i pensieri in rete e trovare all’ascolto una platea immensa senza età, razza o estrazione sociale che volendo può condividere un modo di sentire e vivere la vita ed allargare così il nostro orizzonte.

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