I
nostri antenati, pur esagerando avevano compreso la stretta relazione tra
quello che mangiamo e il nostro umore. Anni addietro lessi che certe tribù e
anche noi molto anni fa quando combattevamo corpo a corpo, se l’avversario si
era dimostrato valoroso si mangiava il suo cuore credendo così di aumentare il
coraggio, mentre se era un codardo si lasciava il corpo agli animali. Questo
chiaramente è esagerato, non c’è nessuna corrispondenza al vero, ma che il
nostro umore è influenzato dai cibi e viceversa questa è la realtà. Quando noi
siamo tristi, depressi cerchiamo di ingoiare cibi “spazzatura” in ogni momento.
La nostra mente è in subbuglio e noi invece di aiutarla con cibi sani e alle
ore giuste, ci ingozziamo di schifezze in ogni momento. Lo stomaco, il fegato e
i reni certamente soffrono, vogliamo forse punire il nostro corpo per sentirci
meglio? Succede proprio l’incontrario, i nostri organi affaticati rilasciano
sostanze che non aiutano il nostro cervello, creando così un circolo vizioso.
Certo che il nostro umore non migliora solo nutrendoci bene, ma sicuramente non
peggioriamo le cose e il nostro umore migliorerà molto prima. Quindi, anche
quando il nostro umore non è dei migliori, cerchiamo di ricordarci di fare
attenzione ai cibi che ingurgitiamo, non è con esso che possiamo placare le
nostre angosce, ma se ingoiamo schifezze, corriamo il rischio di peggiorare la
situazione. E’ stranoto che la digestione del cibo comincia appena noi lo
vediamo, il nostro cervello si ricorda e calcola cosa inviare allo stomaco per
una corretta digestione. Questo significa che noi, senza disturbare gli Dei,
dovremmo sederci a tavola con un atteggiamento di accettazione positiva del
cibo.
