giovedì 31 luglio 2014

Cibo ed umore

I nostri antenati, pur esagerando avevano compreso la stretta relazione tra quello che mangiamo e il nostro umore. Anni addietro lessi che certe tribù e anche noi molto anni fa quando combattevamo corpo a corpo, se l’avversario si era dimostrato valoroso si mangiava il suo cuore credendo così di aumentare il coraggio, mentre se era un codardo si lasciava il corpo agli animali. Questo chiaramente è esagerato, non c’è nessuna corrispondenza al vero, ma che il nostro umore è influenzato dai cibi e viceversa questa è la realtà. Quando noi siamo tristi, depressi cerchiamo di ingoiare cibi “spazzatura” in ogni momento. La nostra mente è in subbuglio e noi invece di aiutarla con cibi sani e alle ore giuste, ci ingozziamo di schifezze in ogni momento. Lo stomaco, il fegato e i reni certamente soffrono, vogliamo forse punire il nostro corpo per sentirci meglio? Succede proprio l’incontrario, i nostri organi affaticati rilasciano sostanze che non aiutano il nostro cervello, creando così un circolo vizioso. Certo che il nostro umore non migliora solo nutrendoci bene, ma sicuramente non peggioriamo le cose e il nostro umore migliorerà molto prima. Quindi, anche quando il nostro umore non è dei migliori, cerchiamo di ricordarci di fare attenzione ai cibi che ingurgitiamo, non è con esso che possiamo placare le nostre angosce, ma se ingoiamo schifezze, corriamo il rischio di peggiorare la situazione. E’ stranoto che la digestione del cibo comincia appena noi lo vediamo, il nostro cervello si ricorda e calcola cosa inviare allo stomaco per una corretta digestione. Questo significa che noi, senza disturbare gli Dei, dovremmo sederci a tavola con un atteggiamento di accettazione positiva del cibo.