Guardo un albero e vedo in lui alcune cose molto interessanti, prime fra tutte, il fatto che collega i tre mondi: il mondo dei morti con le sue radici, quello terrestre con il tronco e i cieli con la punta in una unica entità, chissà se ne è consapevole? Vedo anche che i suoi rami vanno sempre verso il cielo, a livello fisico conosco la ragione; ogni cellula possiede un dispositivo come i nostri otoliti che abbiamo nelle orecchie e riescono così ad orientarsi verso l’alto, ma io vedo in questo anche un insegnamento. L’essere umano è riuscito ad assumere la posizione verticale e allora deve sì stare con i “piedi in terra”, ma nel contempo tendere la parte più nobile che ha, cioè il suo pensare, verso l’alto. Inoltre, quando nella vita ci capita di essere piegati dagli eventi, non dobbiamo abbatterci più di tanto, dobbiamo fare come gli alberi che anche se piegati, la cima, nel crescere, torna a svettare verso l’alto.
