sabato 20 aprile 2013

Proserpina


Ancora alcuni giorni e Proserpina potrà tornare sulla terra a dispensare messi e fiori dai vari profumi e forme. Resterà con noi per sei mesi, poi tornerà agli inferi da Plutone che l’aveva rapita per farla sua sposa. Il dolore di Cerere (sua madre) fu talmente grande che fece arrivare l’inverno. Intervenne Giove che decise per Proserpina la permanenza agli inferi per sei mesi all’anno e per gli altri poteva risalire sulla terra, dispensando fiori a volontà. Fu così che nacquero le stagioni. Pochi sanno che Proserpina fece nascere dei bellissimi fiori colorati anche nelle viscere della terra, sono i cristalli di quarzo, le ametiste, gli smeraldi, i rubini, i topazi, le acque marine e i diamanti, questo è quanto ci ha tramandato una leggenda sarda.

giovedì 18 aprile 2013

Esseri ipnotizzatori


Da una settimana sono sotto attacco da un esercito di esseri ipnotizzatori: hanno fatto scappare il mio Io, il super Io, l’ES e quant’altro. Sento che c’è ancora il mio corpo e che guarda l’orologio per poter assumere le medicine, fare i fumenti, cercare di riposare e mangiare qualcosa. Parola grossa il mangiare, non si sentono neppure i sapori! Esseri invisibili e potentissimi hanno ipnotizzato e convinto milioni di mie cellule a lavorare per loro; se non fosse il mio corpo a soffrire sarebbe anche affascinante il suo modo di combattere, ma non posso dargliela vinta. Io, Super Io, ES, che quando sto bene mi spingete anche ad essere prepotente verso gli altri, perché in questa settimana siete scappati e non avete combattuto al mio fianco? Per mia fortuna era “solo” una bronchite, se fosse stato qualcosa di diverso, sareste ritornati a trovarmi? Non dovreste essere voi a sostenere il corpo fisico? C’è qualcosa che non mi è chiaro, la parte più alta dell’uomo che fugge al cospetto dei virus? Questa settimana mi sono sentito abbandonato da voi e non è una sensazione piacevole; questa notte poi avete superato ogni limite, mi avete svegliato mentre stavo discutendo con i miei vecchi soci di circa ventanni fa, il risveglio è stato lunghissimo, non volevate che prendessi coscienza che erano passati tanti anni ed era anche finita bene, i virus hanno colpito anche voi? Voglio vedere cosa mi racconterete quando sarò guarito!

mercoledì 10 aprile 2013

La pioggia


Sembra che ci siano due tipi di pioggia, quella che arriva in inverno e primavera e quella estiva, autunnale. La prima ci rende riflessivi, quasi malinconici, la seconda ci carica di energia. L’acqua estiva o invernale, chimicamente è uguale, i tecnici ci dicono che quando piove aumentano gli ioni nell’atmosfera, questi interagiscono con il nostro corpo ed è per questo che cambiamo umore. Non mi risulta che ci siano ioni estivi e ioni invernali e allora? Credo che l’uomo nasca dalla Natura, fa parte di lei, non è un elemento fuori da essa, come spesso pensiamo quando la sfruttiamo; è per questo che dall’interno di noi nasce la partecipazione alla vita sulla terra e sentiamo il bisogno della pioggia, come lo sentono le piante in estate e in autunno quando il terreno diviene arido.

domenica 7 aprile 2013

Adesso vediamo


“Adesso vediamo”. E’ una risposta che sembrerebbe, a prima vista, il non rispondere, per non prendersi le proprie responsabilità, invece può divenire un interessante stile di vita. Parecchi anni addietro, un mio amico mi disse che dava questa risposta alle sue figlie, quando la risposta che avrebbe potuto dare in quel momento sarebbe stata negativa. Quasi sempre veniva incolpato di non prendere subito una posizione netta, in parte era vero: sul momento evitava però spiacevoli discussioni, ed era già qualcosa, ma spesso succedeva che, con il passare del tempo, le cose evolvevano in modo tale che, il “quasi no” di allora non serviva più, perché nel contempo i fatti avvenuti di seguito l’avevano reso superflo. Io, da allora, ho cercato di usare “questo motto” come risposta, in tutti i casi possibili: dagli inviti a cena, ad una proposta di viaggio, sul lavoro, ecc, ho evitato così molte discussioni iniziali, poi era il tempo che spesso si incaricava di dipanare la matassa e mi prospettava la soluzione su un piatto d’argento.